Facciamo un Patto

riflessione sul mondo dello spettacolo di oggi, patto tra il mondo dello spettacolo e il pubblico

Un momento storico incerto, che fa riflettere

Solo di recente il nostro settore (spettacolo e intrattenimento) ha iniziato a riprendersi da quanto è accaduto negli ultimi due anni.
 
Negli eventi di queste ultime settimane mi sono trovato spesso in camerino o nel backstage con l’artista in chiacchiere pre-show, ho spesso percepito dubbi sul dire qualcosa in riferimento appunto agli avvenimenti che hanno cambiato il nostro mondo in questi ultimi due anni.
 
L’artista spesso si chiede se “tagliare” quella battuta perché potrebbe non essere ben accettata o anzi disturbare chi ascolta, se dire qualcosa di emozionale all’inizio o alla fine dello spettacolo o se è il caso di dare la propria opinione in merito a qualcosa di appena accaduto piuttosto che invitare la gente ad allinearsi ad un proprio pensiero.
 
I dubbi sono tanti e probabilmente siamo nel periodo più pieno di dubbi mai esistito, perché tutto fuori logica e per quanto ci riguarda, spesso una parola percepita male in sala può innescare delle onde mediatiche di haters sui social che possono fare male all’emotività dell’artista, fino anche a stravolgere una carriera. Sembra strano ma è così: il web se da una parte ha portato (apparente) massima libertà di opinione, dall’altra è terribilmente crudele in certi casi. 
 
“Quella battuta (di satira) in cui parlo di Berlusconi e Putin, la dico?”
 
“Voglio dire NO ALLA GUERRA sul palco, lo dico all’inizio o alla fine? Magari alla fine perché poi all’inizio metto un freno a tutto lo spettacolo... Però se lo dico alla fine ho paura di rovinare tutto ed invece di mandare a casa la gente col sorriso e bella contenta, finisce che va a casa con la malinconia”
 
E via dicendo.
 

Non dimentichiamoci del pubblico

 
Dall’altra parte penso anche alle persone che compongono il pubblico.
Quelle persone che vogliono recarsi in un teatro, che vogliono andare alla festa storica del proprio paese, che sia una sagra paesana piuttosto che per una ricorrenza per cui viene allestito un palco con più spettacoli e magari anche degli stand gastronomici: l’Italia è il paese più amato al mondo per il cibo, le tradizioni devono essere tutelate al massimo! 
 

Il Patto tra “Noi” e il Pubblico

 
Per tutto questo io dico: “Facciamo un Patto”: noi ci impegniamo a dare il massimo e il pubblico viene lasciando tutto il resto a casa. 
 
Noi, agenti di spettacolo, organizzatori di eventi, artisti, da dietro le quinte, sul palco, facciamo il nostro spettacolo senza limitarci e con il massimo entusiasmo, portandovi dentro una bolla senza tempo e senza spazio per farvi ridere, magari anche pensare, ma soprattutto per farvi stare bene. 
 
Voi, il pubblico, che ci venite a trovare in giro per l’Italia, lasciate fuori da quell’ora (forse due) tutto quanto. 
Penso che ce lo meritiamo tutti.
 
Come se lo merita chi gratuitamente con la propria associazione fatta da amici e volontari allestisce cucine, serve ai tavoli, crea palchi, monta strutture ed impiega tanto del proprio tempo libero per mettere in piedi feste incredibili per il piacere di farlo: il più delle volte senza nessuno scopo di lucro, o per raccogliere soldi da destinare in beneficenza.
 

Un barlume di normalità per stare bene

 
Promettetemi che lo farete, che verrete con l’entusiasmo e la voglia di quella leggerezza che ci manca oramai da tantissimi mesi, ne abbiamo bisogno come l’aria tutti quanti.
 
Guardando avanti penso all’estate: sarà per molti l’agognato ritorno dell’aggregazione sociale, dei sorrisi finalmente liberi dalle mascherine, della voglia di uscire di casa.
 
Abbiamo dato e lottato tanto in questi due anni, facciamo che in quelle ore in cui ci verrete a trovare alla festa di piazza più piccola, alla sagra o a teatro, dove c’è qualcuno che si impegna per farvi mangiare bene, o per uno spettacolo, facciamo che proviamo tutti a stare bene?
 
Noi ne abbiamo una voglia matta e vi assicuro che quando vi vedremo applaudire e ridere di gusto senza mascherina, sarà una gioia talmente grande che tutti ne verremo travolti!
 
E un piccolo barlume di normalità un po' alla volta ci aiuterà ad abbattere tutti i muri.
 
Patrick Contarini



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